2. Il quadro storico
La parte più interessante dell’affresco è la parete sud con i due stemmi aqquartati posizionati ai lati del vano che accede sul balcone. Tale identificazione è stata raggiunta grazie ad una intensa ricerca eseguita insieme agli studi “HISTRICANUM” di Striano, il cui aiuto è risultato di fondamentale importanza. L’identificazione ci ha permesso di decifrare con più precisione il periodo in cui furono realizzati e di conseguenza il probabile committente dell’affresco. Lo stemma rappresentato sulla sinistra appartiene senza dubbio alla famiglia Gaetani, nella persona di Onorato II, feudatario di Caivano dal 1456, mentre quello sulla destra, di più difficile lettura causa anche il cattivo stato di conservazione, suggerisce un’unione matrimoniale di un membro della famiglia Gaetani. Dal Lanna senior sappiamo che il re Alfonso d’Aragona comprò il feudo da Arnaldo di Sans per una cifra stimata tra i sei e settemila ducati. Successivamente, il re Alfonso vendette il feudo di Caivano a Onorato II Gaetani, conte di Fondi, per la grossa somma di 9000 ducati. Questa famiglia trasse origine da Annecchino Goto, il quale nell’anno 773, fuggendo dalla Spagna, emigrò in Italia e si stabilì nella cosiddetta Campagna Felice. Giovanni suo discendente, potente capitano, fu nominato Patrizio; poi Giovanni divenne duca di Gaeta e con l’aiuto del Papa Giovanni X e di altri potenti signori scacciò i Saraceni nell’anno 915. Da questo Giovanni discesero un aserie di duchi di Gaeta che nella loro patria dissero Gaetani, nome che tramandarono ai loro discendenti. Vogliono però alcuni autori che questa casa avesse origini dalla famiglia romana Anicia, dalla quale nacquero anche le famiglie Frangipane, Pierleone, Aquino e la Casa Imperiale d’Austria. Godette nobiltà nella Spagna e nelle città di Napoli, Roma, Benevento, Messina, Siracusa, Palermo, Firenze, orvieto, Anagni, Sessa, Gaeta, Tricarico, Udine, Pisa, e in quest’ultima fu una delle quattro principali famiglie con la Gherardesca, la Sigismondi, e la Gambacorta. Da Pisa un ramo passò in Messina ai tempi di Guglielmo il Malo condotto da Guglielmo Gaetano. Questa famiglia ricevuta nell’Ordine di Malta nel 1416. Ottenne il grado di Grande di Spagna e fu insignita degli Ordini del Toson d’Oro e il Santo Stefano. Il ramo primogenito della casa dell’Aquila, conti di Fondi, si estinse in Giovanna che sposò Loffredo Gaetani, nipote del Papa Bonifacio VIII, passato alla storia per aver indetto il primo Giubileo, il quale aggiunse al suo quel cognome ed inquartò lo stemma di quella famiglia col proprio dopo il matrimonio avvenuto forse tra il 1299 e il 1300. Da questa unione nacque Nicolò Gaetani, Gran Carmelengo, e per successione materna, secondo Conte di Fondi e per successione paterna quarto Signor di Sermoneta. Da Nicolò Gaetani nacquero Onorato I e Giacomo; Onorato I sposò Caterina del Balzo, figlia di Betrando Signor di Berre in Francia, e dalla loro unione nacquero Cristofaro e Giacomo I. Da Cristofaro nacque Onorato II, mentre da Giacomo, discese Giacomo II, l’autore della scissione della famiglia Gaetani in due rami, quello di Sermoneta, che comprendeva tutti i territori del Lazio, e quello di Fondi, che comprendeva i territori della Campania, avvenuta nel 1418. Quindi i più grandi rappresentanti di tale casa furono di Papa Bonifacio VIII, Onorato I e Onorato II. Il conte Onorato I, investito di altri feudi nel Reame di Napoli e nello Stato Pontificio, acquistò un’autorità straordinaria; così che durante la residenza dei papi di Avignone ebbe il vicariato della Chiesa. Toltogli questo da papa Urbano V per istigazione della regina Giovanna I, diede il suo potente appoggio ai cardinali dissidenti convocandoli in Anagni e poi accogliendogli a Fondi, ponendo la tiaria pontificia sul capo di Roberto di Ginevra (l’antipapa Clemente VII) e ospitandolo per VII mesi (21 settembre 1378 – 25 aprile 1379) con la corte papale, presso la cinta delle mura sillane. Ebbe così origine lo Scisma d’Occidente che afflisse la Chiesa per 36 anni (1378-1414). Ma ancora più famoso del nonno fu Onorato II, logoteta e protonotario del Regno. La sua Signoria si estendeva su molti paesi specialmente della Terra di Lavoro e della Campagna. Fondi, Ponticelli (Monte S. Biagio), Lesola, Pastena, Campodimele, Sperlonga, Itri, Sonnino, Vallecorsa, S. Lorenzo (Amaseno), Ceccano, Pofi, Falvaterra, i castelli di Acquaviva, Ambrifi, e Campello in prossimità di Fondi, Maranola, Castellonorato, Spigno, le Fratte (Ausonia), Traetto, Castelforte Suio, Castelnuovo, Piedimonte (d’Alife), Morcone, S. Marco dei Cavoti, S. Giorgio la Molara, Caivano erano feudi dei Gaetani d’Aragona.