Cenni Storici
Nel IV secolo avanti cristo si insediarono i Sanniti. L’attuale territorio di Caivano era parte di quello facente capo alla città di Atella, distante circa 8 Km dall’attuale Caivano.
Con la dominazione Romana il territorio veniva suddiviso in grandi latifondi patrizi, da cui lo stesso significato del nome, maggiormente accreditato, che fa derivare CAIVANO da “fundus Calvanium” – proprietà della famiglia Calvanium
Solo nel XII secolo, con l’aumento della popolazione inizia a circolare come “Caivanum”. Con i Normanni diviene asservita ad Aversa. La dimensione feudale pare risalire al XIII secolo e, sia pure affrancandosi da Aversa – caso unico -, rimane pur sempre inglobata in più ampi territori, subendo numerosi passaggi ereditari e vendite senza mai assurgere a ruoli di primissimo piano. Il nome del luogo favoreggia a farci credere che il luogo fosse gia abitato in epoca romana come proprierà dei coloni. Con l’invasione longobarda la zona appartenne al principato di Benevento e Caivano fu forse sottoposto a S. Arcangelo, all’epoca villaggio fortificato longobardo a sua volta dipendente dal gastaldato di Suessula. Il territorio fu oggetto di centuriazione sia all’epoca dei Gracchi che in età augustea. La centuriazione più antica sembra aver influenzato la collocazione delle chiese e della torre del castello mentre per l’altra non vi sono tracce evidenti (per una visione complessiva del territorio si veda). Con la fondazione di Aversa da parte dei Normanni, il nostro centro, la cui esistenza è attestata da documenti scritti a partire dal X secolo, divenne uno dei suoi casali. Agli inizi del ‘300 fu fortificato e divenne feudo indipendente, unico tra i centri del territorio aversano a non essere un casale di Aversa.
Alfonso di Aragona occupò Caivano, per conquistare il regno di Napoli, che era circondato da mura, dovette assediare di persona per ben tre mesi il forte castello, ottenendone alla fine la resa a patti.
Il castello di Caivano è anche menzionato in un documento del 1432 in cui si parla della consegna delle fortificazioni di Capua. Inutilmente gli aversani chiesero a re Alfonso di Aragona il ritorno di Caivano sotto il loro diretto dominio. Nel ‘500, come risulta anche da una testimonianza in lingua spagnola, l’abitato era composto da tre nuclei: Caivano, il Borgo Lupario e il borgo S. Giovanni. Fino al XVI secolo Caivano fu il più popoloso dei centri ricadenti sul territorio dell’antica Atella, per cedere poi il passo ad Afragola, Frattamaggiore e poi anche ad Arzano e Casoria. Con la costituzione murattiana dei comuni, a Caivano furono aggregati i casali di Pascarola e Casolla Valenzano e il territorio di S. Arcangelo, ormai casale disabitato.
Caivano apparteneva alla Diocesi Atellana e con la costituzione della Diocesi Aversana passò a tale nuova diocesi.
Pascarola.
Questa zona fu oggetto di centuriazione sia all’epoca dei Gracchi che in età augustea ma non sono rimaste tracce sensibili di tali centuriazioni. La zona evidentemente dovette essere incolta e utilizzata come pascolo in epoca medioevale e da ciò deriva probabilmente il nome del luogo, divenuto centro abitato in tale epoca. Ma il sito originario di Pascarola, documentato nella sua esistenza dall’XI secolo, non era l’attuale bensì dove è la cappella di S. Giorgio. Nel XII secolo una ricca famiglia, i Gaderisio, eressero nella loro proprietà, nel sito attuale di Pascarola, una cappella privata dedicata a S. Maria. In tempi successivi il vecchio sito di Pascarola si spopolò e la proprietà Gaderisio assunse il nome di Pascarola mentre nel contempo la cappella di S. Maria assumeva il nome di chiesa di S. Giorgio e la vecchia chiesa decadeva a cappella di campagna.
S. Arcangelo.
Il centro fu occupato dai Longobardi e dal nome di una chiesa che ivi fu costruita, dedicata a S. Michele Arcangelo a cui erano molto devoti, assunse lo stesso nome. In epoca longobarda S. Arcangelo era un centro fortificato avanzato, dipendente dal gastaldato di Suessula, e dominava sulle terre e sui luoghi di Caivano, Cardito, Nolito, Casolla Valenzano e Pascarola.
I resti di una villa segnalano un abitazione patrizia in epoca Romana, nella successiva dominazione Longobarda fu costruita la chiesa che identifica l’ampia zona e la relativa fortificazione che portano ad includere territori ben più ampi degli attuali di Caivano e Cardito. Lo stesso Castello di Caivano forse all’epoca era solo una torre, fortificazione avanzata nei confronti dei napoletani. Delle fortificazioni di S. Arcangelo rimangono i ruderi del Castello, immediatamente a lato dei resti della villa romana. Con la fondazione di Aversa da parte dei Normanni, S. Arcangelo e i luoghi dominati costituivano un feudo che contribuiva con due cavalieri. Infatti, nel Catalogo dei Baroni, del 1161 circa, è menzionato come signore del luogo ‘Philippus Sancti Archangeli’, mentre non sono menzionati i centri anzidetti. Successivamente man mano S.Arcangelo perse di importanza e diventò uno dei tanti casali di Aversa, specialmente dopo che Caivano venne fortificato e diventò un feudo indipendente. Ma nel 1459, nell’elenco dei casali di Aversa, S. Arcangelo con 39 fuochi era per popolazione l’ottavo fra quarantatrè. Successivamente il casale per l’impaludamento dei luoghi si spopolò sempre più fino a andare deserto nel XVII secolo. Allora, diventato oramai un bosco, fu ‘Real Caccia’, cioè Riserva di Caccia Reale e, unico ricordo della passata importanza, il titolare del feudo aveva il titolo di Principe. Con la nascita dei comuni e l’abolizione delle proprietà feudali, il bosco fu abbattuto e le terre distribuite ai contadini.
Per i feudatari di Sant’Arcangelo nel cinquecento e seicento si vedano i quinternioni.
Casolla Valenzano.
Il territorio fu oggetto di centuriazione sia all’epoca dei Gracchi che in età augustea, ma solo della prima centuriazione rimangono tracce. Con l’invasione longobarda il praedium valentianum appartenne al principato di Benevento. Con la fondazione di Aversa da parte dei Normanni, Casolla Valenzano divenne uno dei suoi casali e tale rimase fino alla costituzione dei comuni in epoca murattiana nella quale fu aggregato unitamente a Pascarola al comune di Caivano. Per i feudatari di Casolla Valenzano nel cinquecento e seicento si vedano i quinternioni. Il centro apparteneva alla diocesi atellana e con la costituzione della diocesi aversana passò a tale nuova diocesi.
Saglianiello.
Fonti storie provenienti dall’epoca di re Roberto del 1311, parlano di un centro abitato vicino al fiume Clanio e chiamato Salliano. Il nome fa pensare a un praedium sallianum, forse un minuscolo villaggio andato poi definitivamente disabitato in epoca angioina.
Centri urbani del territorio: Caivano – Casolla Valenzano – Pascarola
Centri disabitati: S. Arcangelo – Saglianiello
Altri luoghi: Casarcelle – Marcigliano
Etimologie dei luoghi:
Caivano: deriva da praedium Calavianum o Calvianum, vale a dire proprietà della gens Calavia (Flechia)
Casolla Valenzano: deriva da praedium valentianum, ovvero proprietà della gens Valentia, così come il quasi omonimo centro di Valenzano nei pressi di Bari, con l’aggiunta del termine “Casolla” (aggregato di capanne e case)
Pascarola: Pascua in latino significa pascoli. Una grafia alternativa di tale nome, già esistente in epoca classica ma che andò prevalendo nell’alto Medio Evo, era pascora, con l’accento sulla prima sillaba, da cui deriva la forma italiana. Il diminutivo di pascora, utilizzando il suffisso -ula era pascorula. Da tale termine, con l’accento spostato sulla penultima sillaba per eufonia, è probabile che abbia origine il nome di Pascarola
S. Arcangelo: Il nome deriva dal patrono del luogo a cui è dedicata l’unica chiesa
Saglianiello: deriva da praedium sallianum, vale a dire proprietà della gens Sallia come altri luoghi in Italia. Il dimininutivo è di epoca successiva e serve per distinguere dall’omonima località a nord di Succivo
Casarcelle: E’ una zona appena a nord della cappella S. Giorgio e quindi a nord-ovest rispetto a Pascarola. In latino arcella aveva il significato di termine. Il nome quindi presumibilmente indica una casa, o un gruppo di case, nei pressi di un termine della centuriazione
Marcigliano: tale zona, sita a sud di S. Arcangelo ed a nord di Casolla, trae forse il suo nome dalla gens Marcilia ed è possibile che S. Arcangelo prima di assumere tale nome a seguito della conquista longobarda, fosse proprio il praedium Marcilianum